Sarebbe compresa fra 3800 e 4150 Kelvin la temperatura al confine fra il nucleo e il mantello terrestre. A stabilirlo è stato una ricerca che ha permesso di chiarire alcuni aspetti dei meccanismi all' origine degli anomalie sismiche profonde che avvengono in quella regione del pianeta e che sono collegate a molti dei più grandi eventi vulcanici. Un altro studio suggerisce inoltre che la composizione del mantello potrebbe essere in parte differente da quella finora ipotizzata.
Per questo come illustrano n un articolo pubblicato su " Science", Denis Andault e colleghi hanno sottoposto campioni di roccia basaltica delle dorsali medio-oceaniche a condizioni estreme di temperatura e pressione, create grazie all'impianto della European Synchrotron Radiatio Facility ( ESRF) di Grenoble.
In questo modo hanno scoperto che la temperatura di fusione del basalto ( circa 3800 kelvin) é molto più bassa rispetto a quella del mantello ( circa 4150 kelvin).
Inoltre è risultato che nelle condizioni presenti al confine tra nucleo e mantello, dove la temperatura aumenta rapidamente, la fusione del basalto produce liquidi ricchi di silice ( SiO2), che reagiscono rapidamente con il mantello, tanto da dissolversi rapidamente e impedire la formazione di bolle.
Cristallo di perovskite. (© Gary Cook/Visuals Unlimited/Corbis) |
Simulando le condizione del mantello inferiore con un'apparecchiatura adatta a produrre pressioni quasi un milione di volte superiori a quella atmosferica e temperature fra i 2200 e 2400 kelvin, Li Zhang e colleghi hanno scoperto che in quelle condizioni le perovski posso entrare in uno stato di instabilità che determina una perdita di ferro dal minerale, e che successivamente questo ferro va a formare un nuovo silicato.
Dato che la composizione del mantello determina il comportamento delle onde sismiche, questo nuovo materiale potrebbe aiutare a spiegare la velocità estremamente basse delle onde rilevate da alcuni studi nelle profondità del mantello.
Fonte: www.lescienze.it
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