Il biossido di carbonio potrebbe essere conservato, sotto forma di gas idrato, in falde acquifere a bassa temperatura PAROLE CHIAVEgas idrati
I ricercatori dell'Università di Leicester in collaborazione con quelli della British Geological Society (BGS) hanno proposto di immagazzinare il CO2 in grandi serbatoi e hanno anche identificato i siti in Europa occidentale che potrebbero fare al caso.
La ricerca, pubblicata sulla rivista >, rivela che il CO2 può essere conservato in falde acquifere a bassa temperatura, dove può rimanere senza rischi per molte migliaia di anni.
Secondo quanto si legge nell?articolo, infatti, immagazzinare il biossido di carbonio sotto forma di gas idrato allo stato solido o in bacini di gas liquido al di sotto di una copertura di sedimenti idrati cementati potrebbe rappresentare un metodo di sequestro geologico alternativo alle attuali ipotesi di immagazzinamento in sedimenti profondi e ?caldi? nel Mare del Nord. Quando gas e acqua vengono raffreddati notevolmente e ad alta pressione, i gas idrati che si formano assumono un aspetto di minerali cristallini simili al ghiaccio.
Sebbene i gas idrati siano stati scoperti per la prima volta due secoli fa, il loro possibile sfruttamento come mezzo per risolvere i problemi del cambiamento climatico, come pure l?eventuale impiego degli idrati di metano come futura fonte di energia, è stato suggerito solamente da poco tempo."Le ricerche sugli idrati naturali di metano - ha commentato Mike Lovell, del Dipartimento di geologia dell?Università di Leicester ? ci aiuternno a comprendere il loro ruolo in quanto rischio naturale, mentre gli idrati di biossido di carbonio sono un potenziale ?pozzo? per l?assorbimento delle emissioni gassose. Il lavoro, inoltre, ha potenziali applicazioni in altri campi, a partire dagli studi in ambito astrofisico sui possibili idrati presenti su altri corpi planetari.?
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