Negli strati di terra sotto le sabbie costiere vi sono tracce di altri tre tsunami catastrofici che hanno interessato il Sud Est asiatico negli ultimi 2800 anni.
"Molti nel Sud Est asiatico credono, o vorrebbero credere, che uno tsunami come quello del 2004 non si verificherà mai più, ma in realtà la zona ha una storia di tsunami rari e catastrofici", dice Kruawun Jankaew, geologo della Chulalongkorn University, in Thailandia, che ha condotto con Brian Atwater, dell'Università di Washington, uno studio sulla storia geologica degli tsunami nel Sud Est asiatico, ora pubblicata su "Nature".
I ricercatori hanno trovato dati di precedenti tsunami grazie a perforazioni in 150 siti su un isola situata a 250 chilometri dalla nota località turistica di Phuket, interessata dallo tsunami del 2004 generato da un terremoto sottomarino di magnitudo 9,2 verificatosi 500 chilometri più a occidente.
In venti siti i ricercatori hanno trovato strati di sabbia bianca di circa una decina di centimetri alternati da strati di scuro suolo torboso. Testimoni hanno confermato che il primo strato superiore, appena sotto la sabbia, era stato lasciato dallo tsunami del 2004.
La datazione al radiocarbonio di detriti ritrovati nel secondo strato di sabbia hanno indotto gli scienziati a stimare che un forte tsunami precedente a quello del 2004 deve essersi verificato fra il 1300 e il 1450 d.C. Altre tracce indicano due ulteriori tsunami che devono essere avvenuti fra 2500 e 2800 anni fa.
Singolarmente non si hanno resoconti scritti dello tsunami avvenuto fra il 1300 e il 1450, nonostante la zona sia stata visitata all'incirca in quel periodo da diverse spedizioni, come quelle dell'arabo Ibn Battuta e di alcune missioni esplorative militari della flotta cinese della dinastia Ming. "La ricerca dimostra che la geologia degli tsunami, recenti e passati, può aiutarci ad ampliare il catalogo ben al di là dei resoconti storici", ha detto Atwater.
Le nuove scoperte possono essere utili anche per le regioni della regione di Cascadia, ovvia quelle che si affacciano sulla costa Pacifica nord occidentale del Nord America, dove i geologi ritengono che a intervalli di centinaia di anni si verifichino catastrofici tsunami generati dalla zona di subduzione della Cascadia.
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